La tipologia edilizia è quella di una “casa a corte” in quanto tutte le costruzioni che la compongono si affacciano su un vasto cortile interno.
Questa tipologia che è una delle tipologie caratteristiche delle abitazioni tradizionali della Sardegna in questo caso assume un aspetto particolarmente imponente in quanto applicata ad una casa cosiddetta “padronale”.
La struttura portante di tutti gli edifici è in pietra, una marna calcarea tipica di questa zona. I solai ed i tetti di tutti gli edifici sono in legno.
Il complesso abitativo è stato completamente restaurato secondo i criteri della bioedilizia, curandone la conservazione delle caratteristiche tradizionali come il legno dei soffitti e dei solai, la pietra, lasciata a vista, sia all’interno che all’esterno, gli inserti realizzati con mattoncini tradizionali e le ceramiche dipinte a mano che conferiscono agli ambienti un aspetto caldo ed accogliente.
Dal portale principale si accede ad un vasto giardino su cui si affaccia il nucleo principale della casa che nel suo corpo centrale assolve ancora alla funzione di abitazione dell’attuale proprietario.
Sulla sinistra del vialetto di ingresso una costruzione un tempo adibita a deposito con la recente ristrutturazione appena terminata è diventata una sala polifunzionale che può essere ambiente di soggiorno e biblioteca ma può diventare sala di riunione oppure ospitare spettacoli teatrali o musicali, seminari o attività fisiche come yoga o pilates o essere ancora sala di meditazione.
Oltrepassando questa struttura si accede al cortile laterale su cui si affacciano tutte le altre costruzioni che ora sono dedicate all’accoglienza ed allo svolgimento delle attività culturali.
Sulla sinistra la cucina rustica che svolge anche la funzione di cantina e di dispensa e di fronte l’ampio porticato che un tempo fu la “lolla dei buoi” ora ospita il forno tradizionale ed un grande barbeque ed è il luogo in cui nella buona stagione si svolgono manifestazioni all’aperto, sagre, pranzi.
Continuando nel cortile laterale sulla sinistra oltre la lolla si trova l’orto sinergico che ha preso il posto del grande fienile purtroppo crollato, mentre sulla destra la costruzione che era un tempo l’abitazione de “su sozzu” ora è stata in parte ristrutturata ed vi si trovano le stanze dedicate all’accoglienza. Siamo arrivato alla fine della struttura che confina con la chiesetta di S. Elia, un tempo situata all’interno della proprietà e poi ceduta alla Curia.